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martedì 31 maggio 2016

Il Decennio Renzi

Oggi più che mai ci meritiamo l'appellativo di Occidentali, in quanto civiltà prossima al tramonto, sia con riguardo all'intraprendenza che riguardo a valori ed ideali del nostro civile convivere.

Disorientamento, arte di arrangiarsi, polverizzazione sociale, hanno creato un vuoto in progressiva espansione.

E così come la natura teme il vuoto, anche la società umana ne ha orrore.
Nell'orizzonte italiano, del vuoto creatosi ha saputo profittare Matteo Renzi.

Con indubbia abilità, infilatosi al posto giusto nel momento giusto, si è imposto quale figura indispensabile per la sopravvivenza del sistema Italia.

Anch'io, come altri, non risparmio critiche al suo operato (*).
Anch'io come tanti altri, sono preoccupato per le conseguenze della nuova legge elettorale e anch'io, al referendum di ottobre, voterò contro la riforma costituzionale da Renzi ideata, ma nessuno deve farsi illusioni.

Permanendo il vuoto di idee ed iniziative efficaci sinora esibito dalla maggior parte della politica e della società civile, Renzi vincerà.

Vincerà quasi sicuramente già a partire dalle imminenti elezioni comunali, vincerà sicuramente al referendum costituzionale e anche alle politiche del 2018.

L'alternativa a Matteo Renzi è un salto nel buio, un rischio che pochi si sentono di affrontare.
Sempre preferibile un pieno che un vuoto, fosse anche un pieno di chiacchiere.


venerdì 13 maggio 2016

Il Padre Del Pusher Sono Io

Si sono io il padre di colui che, successivamente al deplorevole episodio (*) avvenuto ad Ancona il 10 maggio in piazza Malatesta, è stato etichettato, nella più benevola delle ipotesi, come il pusher capo-banda.

Mio figlio è maggiorenne e risponde in proprio per quanto accaduto, ma confesso che fa orrore leggere sui social gli sfoghi e le minacce di chi vorrebbe linciare od orribilmente punire lui e i genitori (cioè me e mia moglie).

Fa male leggere quelle cose, e non solo perché rivolte alla mia famiglia, ma anche perché dimostrano un vuoto morale che solo la rabbia riesce ad alleviare.

Forse il 10 maggio, quella stessa rabbia ha dato agli eventi una svolta così drammatica e dolorosa.

Dolorosa per tutte le persone coinvolte e per le loro famiglie.
Dolorosa nel fisico e nel morale.

E allora, a tutti coloro che stanno soffrendo, va la mia umana comprensione e solidarietà.

In particolare sinceri auguri di pronta guarigione al signore mio coetaneo che quel giorno ha dovuto ricorrere alle cure mediche in ospedale.

Ho letto di tanti che vogliono farsi giustizia da sé, ma quasi nessuno si è domandato come sta di salute quel nostro concittadino.

Troppo spesso la rabbia prevale sulla pietà.

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altri link:
- crescono
- per sempre figlio

lunedì 2 maggio 2016

Quello Che Vogliono

Son capitato in ospedale per degli accertamenti abbastanza importanti.

Mi ha colpito l'atteggiamento del primario, il quale, quando il giovane collaboratore apprendista, ad alcune sue raccomandazioni, diceva di aver già provveduto, se ne usciva con un "benissimo" o un "ottimo" di approvazione.

Ora, non è che tutti si possa pretendere una benevolenza del genere dal proprio capo, ma almeno che, astenendosi il medesimo dal rivolgerti mai un sia pur minimo cenno di apprezzamento, eviti di infierire con richiami su questioni talmente speciose che la replica standard alla fine diventa un convenzionale e per nulla convinto "penso d'aver sbagliato, mi spiace".


il lavoro rende schiavi

infangare a piacimento