O anche “circa gli specialisti della carità”.
Persone amorevoli e sempre comprensive, ma un
tantino esclusive.
Conoscono i posti migliori più convenienti o t’invitano
per un tuffo nella loro piscina olimpionica che si sono scavata e piastrellata
da sé.
Però se non ci vai sono cavoli amari, loro insistono
per mesi, tu magari hai i brufoli sulle scapole e non vuoi farli vedere, ma
quelli si sono intestarditi di farti un piacere, anche “solo per un aperitivo e
porta pure i tuoi”.
La fine è nota: il campione di ospitalità diventa il
tuo peggior nemico perché hai declinato i suoi inviti; non importa quanto
gentilmente tu possa averlo fatto: per lui sei ormai un bastardo… ingrato!
Più drammatici i casi in cui c’è un amico sofferente, ti
offri di passare per un saluto ma lo specialista
coordinatore decide che è meglio che tu, anche se ci sei stato gomito a
gomito dieci anni, non ci vada.
Motivazioni: imperscrutabili.
L’amico poi peggiora e a te viene pure il rimorso per
non avere insistito.
Le "opere buone" sconfinano così nell’arbitrio e in
una sottile forma di snobismo.