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mercoledì 30 gennaio 2013

The Road


Non ho letto il romanzo di Cormac McCarthy, ma qualche giorno fa ho rivisto il film diretto da John Hillcoat.


Padre e figlio sono in cammino senza nessun posto dove andare, fra le rovine della civiltà e della natura.



Colpisce la fragile ma invincibile spiritualità di cui la storia è intessuta ed il cui centro è così ben rappresentato:  “Sapeva solo che il bambino era la sua garanzia. Disse: Se non è lui il verbo di Dio allora Dio non ha mai parlato(*).
 

Tra un'umanità in gran parte degradata, il padre sa di portare con sé il tesoro celeste più prezioso che sia rimasto sulla terra: il Bambino.



Ma se poi lo spettatore si lascia coinvolgere  dalla delicata e commovente tenerezza che i due  ripongono in ogni bacio e in ogni carezza, in ogni rimprovero e in ogni gesto (mirabili gli interpreti), si capisce che il vero e più grande miracolo è l’amore tra padre e figlio di cui essi reciprocamente si nutrono.


mercoledì 16 gennaio 2013

Fragile

Ricordo, un milione di anni fa, una signora che guardava la TV (Domenica In di Corrado) mentre il marito giaceva morto nella stanza accanto.
Ero molto giovane e giudicai che quell'atteggiamento fosse spregevole.

Ogni tanto ci ho ripensato, ogni volta con una sfumatura di disprezzo via via più lieve, e oggi mi sono rappacificato con quell'episodio.

Oggi credo molto nella compassione e nella misericordia.
Compassione e misericordia per chi ci lascia e per chi resta.

Non voglio dire che tutto sia indifferente.
Ci sono vittime e ci sono colpevoli, il nostro personale giudizio e la giustizia devono fare il loro corso, ma temperati, nell'intimo di ciascuno, dalla consapevolezza della fragilità che tutti abbiamo.

Quella fragilità che, in determinate circostanze, avrebbe potuto e potrebbe ancora spingerci a commettere gli stessi errori che, con superficialità ed atteggiamento manicheo, consideriamo imperdonabili negli altri.

La fragilità è un bene comune, non dimentichiamola.


la memoria e il furore
puri e spietati