Sicuramente l'uomo nasce nudo.
Il racconto biblico suggerisce anche che iniziò a coprirsi solo dopo aver assaggiato la mela.
Prima del frutto proibito l'umanità stava in una condizione di beata innocenza, e non aveva bisogno di nulla da mettersi addosso.
Solo dopo quel colpo di genio del peccato originale sono iniziati i problemi veri, il sudore della fronte, i dolori del parto e in definitiva tutta la civiltà, dalle piramidi alla conquista della Luna.
Fino ad arrivare ai vertici del progresso umano: la Fiat Freemont, il Bund tedesco e gli aeroporti.
Su Freemont e Bund sarete tutti d'accordo, ma forse avete dei dubbi sull'aeroporto, che cercherò di dissipare.
In aeroporto si chiude il cerchio, la fine tocca il suo inizio, il sepente arriva e tenersi la coda in bocca ecc.
Se ci pensate bene è così; in quale altro posto la tecnologia e la civiltà si manifestano in maniera così eclatante?
Ma proprio lì, in aeroporto, quello stesso progredire della civiltà che via via ci ha fatto coprire la primitiva nudità con ogni sorta di orpelli, indumenti, cinture, catenine, piercing, ipod, anelli, cavigliere, scarpe ad inserto metallico e tacchi a spillo forgiati a Toledo, quello stesso progredire ci richiede, di fronte al metal detector, di spogliarci nuovamente, di abbandonare tutto ciò che è superfluo e di ritrovarci (quasi) nudi ed indifesi di fronte a centinaia di estranei.
Sfilarsi scarpe e cintura davanti a loro è forse il gesto che, in un luogo che rappresenta l'apice del progresso, più di tutti può richiamarci alla nostra origine di bisognosa nudità.