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giovedì 24 febbraio 2011

Fughe Benedette

C'è dunque questo nostro  (ex?) amico dittatore che sta soffocando nel sangue le proteste del suo popolo.
Siccome con un gasdotto ci fa arrivare il 10% del nostro fabbisogno, siamo ancora un po' incerti sul da farsi.

L'incombente minaccia di chiudere il gas è in effetti un'arma a doppio taglio, che anche noi potremmo brandire, ma chi è in grado o disponibile a pagare di più per carburante e riscaldamento?
Ci seccano già le tasse per i nostri terremotati, figurarsi fare sacrifici per popolazioni straniere.

Comunque evviva quei piloti militari libici che con i loro aerei hanno mollato Gheddafi per non sparare sui connazionali.

Non che siano necessariamente degli eroi.

Hanno chiesto asilo a Malta così come quelli dei barconi lo chiedono a Lampedusa.
Magari sono dei vigliacchi che temevano di essere abbattuti e linciati dalla folla, non lo sappiamo.

Ma al di là di tutto, il gesto in se stesso è comunque eroico.
Scegliere per la vita (fosse anche solo la propria) rifiutando di scaraventare altra morte dal cielo ha comunque un valore immenso.

Se negli eserciti in guerra, magari anche solo per vigliaccheria tutti riifutassero di sparare, nessuno potrebbe essere messo a morte come disertore.

felice incoerenza
73 anime perse
odissea all'alba
la vita e niente altro
Joan Baez - Brothers in Arms

giovedì 17 febbraio 2011

67 Lune

Trascorse 67 lune a giugno come un unico immenso respiro; una folgorazione che saetta da neve-monti-scarponi e si allarga, dopo 5 anni, in un sentimento che supera ogni verosimile aspettativa.

Un solo batter di ciglia: si abbassa sui portici di una piazza e si riapre presso una piaggia a 60 chilometri, con la stessa trasparente incoscienza che l’aveva sorpreso mancante dietro le lenti di una reflex, quando da principio a tener compagnia all'attesa c'erano solo gelo-pioggia-ansia, e passato qualche mese all’ansia si aggiunse il sole.

Lo chiameremmo “il ragazzo” solo perché insegue sogni pazzi; Lei la chiamiamo “la ragazza” perché così è; lui non può più fare a meno di volerle bene, così semplicemente come si vuol bene alla vita “innnanzi tutto”.

Quella vita che lui crede d’inseguire, ma se si gira si accorge che è Lei a correre e non mollarlo.

Quella ragazza che lui insegue “nonostante tutto” o forse proprio “per tutto” quello che Lei gli rovescia addosso (o se guarda allo specchio, gli tira dietro).

Talvolta ad entrambi sembra mancare il fiato, ma è solo la pausa d’un soffio, ci si fiuta per lottare con più cuore e scaltrezza ancora.

L'esplosione del primo bacio, quando tutto sembrava immeritato anche se tutto scorreva naturale come un fruscio di rugiada.

E la coscienza che non è necessario esser sempre perdente, pur se il cuore s’incrina nei polmoni quando Lei ti dice fra le lacrime qualcosa di sé e chiede scusa.

Ora l'attesa si è fatta più piana e scorrevole, levigata ma non sbiadita dal calpestio degli anni.

E neppure è passato tanto tempo, perché quando consiglia di sedersi su un cactus è lo stesso momento che piega una barchetta di carta così piccola per quanto è luminoso il suo sguardo.

Quella barchetta che dietro al vetro a 160 lo accompagna ogni settimana sulla strada di una città lontana per riavvicinarsi a se stesso.

Quella barchetta che per tanti mesi con le sue preziose e tènere pieghe ha fermato il tempo facendone un’unica Luna.


col sudore della fronte
toy story 3...generazioni
mai dire ansia
la vita e niente altro 

giovedì 10 febbraio 2011

Ogni 150 Anni

Viva preoccupazione espressa dai vertici Confindustria in merito all'istituzione, solo per quest'anno, di un'ulteriore festività: la celebrazione, il 17 marzo, dei 150 anni dell'unità d'Italia.
Si paventa un aggravio per le imprese, accresciuto dal fatto che essendo il 17 marzo giovedì, molti faranno il "ponte" (ma noi si credeva che il venerdì casomai sarebbe stato un giorno di ferie).

Qualcuno si azzarda anche a quantificare le perdite delle aziende come fa Mario Deaglio su La Stampa, secondo il quale non si tiene conto dei costi che una simile proclamazione avrà su imprese che possono contare su 200-250 giorni di produzione all’anno e quindi perderanno lo 0,4-0,5 per cento della produzione annua, da retribuire comunque (finalmente una stima verificabile: 100/250=0,4).

Ma io vi dico, cari industriali, non vi preoccupate troppo; perché prendersela sempre col Governo, che stavolta l'ha pensata giusta?
Non vi siete acccorti che Capodanno, 25 aprile, 1° maggio e Natale cadono in giorni non lavorativi, e che simili convergenze accadono più spesso che ogni 150 anni?

togliere ai poveri e lasciare ai ricchi
stabilimento Giambattista Vico
financial masters 
giovane regina e vecchi presidenti

giovedì 3 febbraio 2011

Col Sudore Della Fronte

Riprendo un commento scritto da Ale qualche tempo fa in merito ad una discussione su donne-uomini e rispettivi diversi modi di intendere le cose.
Ale scrive tra l'altro che "la fedeltà, come la lealtà, l'onestà, il rispetto sono valori sempre meno conosciuti, non vengono più trasmessi da una generazione all'altra, si vive con una leggerezza e una superficialità tali che i valori sono pochi e altri".
Sono completamente d'accordo.
I "valori", alcuni immutabili altri legati anche ai tempi ed ai mutati modi di convivenza, sono comunque qualcosa che si impara.
Vengono trasmessi a noi come un deposito prezioso che a nostra volta dobbiamo interpretare e tramandare.

Tuttavia i valori, perché diventino parte del bagaglio personale di ciascuno, non possono soltanto essere enunciati od indicati.
Essi richiedono un lavoro di assimilazione.

Un lavoro che, come tutti gli altri, richiede fatica.
Ma sappiamo che a ciò su cui abbiamo faticato ci teniamo davvero.
Se anche un giorno decidessimo di buttarlo, non lo faremmo con superficialità.

Allora, mi va benissimo che col progredire le cose diventino più facili e in qualche misura più mutevoli, ma almeno per quelle che sono il riflesso di aspetti fondamentali del nostro essere, come la scelta e l'adesione ad un compagno di vita, dobbiamo tornare ad affermare che non si tratta di sottigliezze su cui si può sorvolare.

Ci sono cose su cui non si scherza, che non debbono essere trattate con superficialità e che dobbiamo guadagnarci col sudore della fronte.
Altrimenti è facile buttarle via per l'impulso di un attimo.

Quando notiamo la leggerezza con cui i nostri ragazzi  si prendono e si lasciano, dobbiamo chiederci: che cosa abbiamo tramandato loro del deposito lasciatoci dai nostri genitori.
Certo era giusto e doveroso sfrondare diverse cose, ma alla fine è rimasto qualcosa?

diritti pesanti per fragili spalle
diversamente fedele
67 lune
naked